FOSS4G 2006 Le comunità del software libero si incontrano a Losanna
Il meeting si è tenuto la prima volta in Europa, ad ulteriore conferma dell’importanza degli sviluppatori europei nel campo dei sistemi GIS open-source.
Per me si è trattato di un’occasione irripetibile per conoscere altri sviluppatori, scambiare idee e opinioni, per vedere le tantissime novità e per incontrare i maintainer di MapStorer, il progetto al quale ho recentemente dedicato tante energie e diverse migliaia di righe di codice.
Ho avuto modo di partecipare al workshop su GRASS, dove sono stati illustrati i principali strumenti per l’analisi tridimensionale, in particolare abbiamo potuto toccare con mano l’integrazione tra GRASS e paraview, un motore di analisi 3D dalla potenza eccezionale.
Molto ben fatto anche il workshop sul supporto OGC in MapServer, ormai giunto anche in seguito alla certificazione ad un livello di maturità notevole.
La presenza di numerose aziende di tutto il mondo impegnate nel settore, dimostra come si possa vivere vendendo servizi di qualità basati su software libero. Purtroppo malgrado i contributi provenienti dal nostro Paese fossero non solo numerosi ma anche di altissimo livello, nessuna azienda italiana era presente con un proprio desk. Questa è una mancanza che spero sarà colmata al più presto.
Una sola nota decisamente stonata: durante il viaggio di ritorno ho incontrato alcuni partecipanti alla conferenza che lavorano per una grossa azienda di software del nord Italia, tra una chiacchiera e l’altra è saltato fuori che non solo hanno appena realizzato il porting di MapStorer a PostgreSQL (duplicando il lavoro fatto da me e rilasciato nell’ultima versione ufficiale) ma hanno pensato bene di tenerlo per sè. Ora, se duplicare il lavoro è già di per sè uno sforzo inutile, ancora più amara è la considerazione che siano i piccoli sviluppatori indipendenti a portare i maggiori contributi mentre grosse realtà con centinaia di persone, se ne approfittano senza contribuire minimamente.
Non sono nato ieri, ho lavorato per diversi anni in una nota multinazionale tedesca e conosco cosa passa per la testa ai dirigenti d’azienda, ma trovo un comportamento di questo tipo semplicemente vergognoso. Spero che la prossima versione della licenza GPL possa contribuire a rendere più chiari gli obblighi di chi usa il software libero.